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SOFT SKILLS? Non solo, da oggi sarebbe bene parlare anche di DIGITAL SKILLS

SOFT SKILLS? Non solo, da oggi sarebbe bene parlare anche di DIGITAL SKILLS

La Digital Trasformation, ovvero la crescente digitalizzazione dei contesti aziendali, spinge le imprese a sviluppare nuove professionalità ma soprattutto nuove conoscenze tecnologiche: non basta più avere soft skills, ma ora necessariamente è importante sviluppare digital skills, ovvero competenze digitali.
Per le organizzazioni è sempre più importante sviluppare fra i suoi collaboratori la gestione del cambiamento, soprattutto quello informatico-tecnologico-digitale.

🔍 Ma cosa sono le digital skills?
Nel 2006 viene proposta per la prima volta dal Parlamento Europeo una prima definizione che viene poi adottata anche dall’Agenzia per l’Italia Digitale

“la competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”. 

Definizione sicuramente significativa, ma che in qualche modo bisogna attualizzare in quanto l’ICT oggi è sempre più presente in tutte le professioni e le competenze digitali risentono inevitabilmente delle evoluzioni tecnologiche.
La trasformazione che stiamo tutt’ora vivendo spinge le organizzazioni a investire in ogni area aziendale per sviluppare nuove competenze informatiche: questo processo non riguarda più solo specialisti IT o imprese tecnologiche/informatiche, ma riguarda tutti i settori e funzioni aziendali.

In generale comunque, le possiamo suddividere in Digital Hard Skill e Digital Soft Skill.

📌  DIGITAL HARD SKILL
Si delineano come le competenze digitali tecniche di base, facilmente acquisibili attraverso percorsi di studi mirati (master, percorsi universitari) ma anche sul posto di lavoro attraverso corsi di formazione specifici e altamente specializzanti.
Per un’azienda sono facilmente verificabili perché rappresentano competenze tangibili, competenze che il candidato può inserire nel proprio curriculum come ad esempio il saper utilizzare software di programmazione specifici, pacchetti informatici etc.

📌  DIGITAL SOFT SKILLS
Competenze trasversali, poco dimostrabili tecnicamente perché riguardano relazioni e comportamenti in qualsiasi contesto lavorativo che riguardano la capacità di utilizzo di nuovi strumenti digitali a prescindere dalla propria formazione scolastica.
Sono competenze che non si imparano sui libri o in contesti universitari, sono difficilmente quantificabili perché dipendono dalla cultura, dalla personalità e dal contesto esperienziale dell’individuo.
Per questo risulta più difficoltoso per un’azienda verificare la capacità del candidato di pensare oltre gli schemi, di riuscire a risolvere problematiche a livello IT utilizzando la semplice logica mentale: ne fanno parte il problem solving di risoluzione di disfunzioni tecnologhe e la capacità di gestire flussi comunicativi online.

L’Osservatorio delle Competenze Digitali ha provato a catalogare i livelli di conoscenze e competenze, riconducendoli a quattro categorie: le competenze per la cittadinanza digitale, necessarie a tutti i cittadini del contesto sociale; le competenze digitali dei lavoratori, ovvero la capacità di saper utilizzare nella quotidianità lavorativa strumenti informatici, a prescindere dalla funzione aziendale di appartenenza; le competenze specialistiche ICT, tipiche di figure che operano all’interno delle strutture ICT di realtà private e pubbliche; le competenze di e-Leadership, che caratterizzano chi associa alla cultura digitale particolari attitudini e talenti di leadership.

🔍 L’effetto del Coronavirus sulle Digital Skills
Il cambiamento non fa parte del nostro essere, perché in quanto esseri umani siamo abitudinari, ci piace avere un proprio equilibrio mentale, siamo resistenti ad affrontare lo sforzo di abbandonare le vecchie abitudini per qualcosa di nuovo, di poco conosciuto.
Per questo sviluppare competenze digitali è una sfida: serve avere uno stimolo a farlo, un vantaggio o più semplicemente serve capirne le potenzialità che la tecnologia può offrire.
La situazione attuale insieme al lock down, ha innescato questo stimolo perché siamo quasi stati obbligati a fare un passo avanti per arricchirci, per stare al passo coi tempi e perché il mondo lavorativo e le aziende non si fermassero, è stato necessario conformarsi alla nuova situazione globale.
La vita lavorativa (e non solo) si è spostata online: lo smart working, le riunioni, il contatto con il cliente, tutto catapultato in una nuova, quasi misteriosa dimensione.
Le aziende hanno dovuto conformarsi fornendo strumenti concreti alle proprie persone, ai propri dipendenti per renderli autonomi nella gestione quotidiana del lavoro: pc portatili e smartphone sono diventati indispensabili strumenti per gestire in modo ottimale la propria professione.
Insomma, in due mesi ci siamo abituati ad una nuova normalità lavorativa, le aziende e i loro dipendenti hanno dovuto fare uno sforzo enorme che avrebbe richiesto anni prima di diventare davvero qualcosa di concreto.

 

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