SERVIZI PER I CANDIDATI / CASE HISTORY DI CANDIDATI / Total Quality & Continuous Improvement Manager

Total Quality & Continuous Improvement Manager

Sabrina VatteronTotal Quality & Continuous Improvement Manager

presso WIPAK BORDI

 

Perché cercava lavoro?

In tanti anni di lavoro mi sono sempre guardata attorno per valutare possibili opportunità di crescita professionale. Penso che non ci si debba mai sedere o accontentare. E’ sicuramente bello crescere all’interno di una azienda ma è anche bello cambiare ogni tanto contesto per mettersi alla prova e misurarsi cimentandosi in nuove esperienze sfidanti e che ti permettano di evolvere. Fuori dalla propria confort zone c’è un universo di opportunità.

Era facile trovare il lavoro desiderato?

A dire il vero non era facile perché ero già molto soddisfatta dove lavoravo e soprattutto lavoravo a stretto contatto con un squadra di professionisti di alto profilo, di grandissima esperienza e coi quali c’era molto affiatamento. Lavorare insieme ai miei colleghi era impegnativo ma anche divertente ed entusiasmante e c’era molto supporto reciproco, eravamo una vera squadra. Cercare un nuovo lavoro significava cercare una grande opportunità perché non sarei andata via unicamente per cambiare, doveva valerne davvero la pena.
Inoltre Piacenza purtroppo non presenta un tessuto industriale molto sviluppato, con aziende multinazionali che abbiano al loro interno la funzione Continuous Improvement/Operational Excellence dedicata all’applicazione delle metodologie Lean, oppure ci sono alcune aziende che magari ce l’hanno ma non credono fino in fondo nel potenziale che può sprigionare e quindi manca poi un vero committment dall’alto.

Cosa ha fatto per lei Cultura d’Impresa?

Mi ha aperto una porta, fornendomi una occasione che ho deciso di cogliere e che poi si è rivelata per me davvero molto interessante.
Mi ha guidata in tutto il percorso di conoscenza di quella che poi è diventata la mia azienda, sempre con grande correttezza. Alla fine andare a lavorare in una nuova azienda è un po’ come sposarsi secondo me, ci si deve conoscere, ci si deve piacere e si deve trovare il giusto equilibrio per essere entrambi felici e soddisfatti. Cultura d’Impresa ha saputo tirare le fila per arrivare a questo matrimonio.

Quali risultati professionali e personali ha raggiunto grazie al nuovo lavoro?

Entrando in Wipak mi sono sentita molto coinvolta a livello di Gruppo, il carattere internazionale di questa multinazionale è uno degli aspetti che più apprezzo del mio lavoro. C’è un continuo scambio di idee e best practice con altri  stabilimenti del Gruppo Wipak e questo rappresenta un grande valore aggiunto.
Il mio lavoro nel Continuous Improvement da subito si è focalizzato sul progetto strategico aziendale di costruzione di un nuovo sito produttivo qui in Italia, che fosse un vero e proprio centro di eccellenza. E’ stato proprio questo progetto il motore che mi ha spinta a cambiare lavoro. Era un progetto solo a parole, non c’era ancora nulla quando ho firmato il mio contratto con la Wipak, ma ho voluto crederci e prendermi il rischio.  A posteriori dico che è stata la scelta giusta. Seguire in prima persona tutte le fasi progettuali, dalla scelta del sito su cui andare ad edificare, al concept design, all’executive design, alle gare per l’assegnazione dei lavori, alla realizzazione vera e propria è stato a dir poco entusiasmante e mi sono sentita molto gratificata. Già in passato avevo lavorato su progetti di questa portata, penso ad esempio a quando ero in Brembo Performance, ma questa volta il coinvolgimento è stato davvero a trecentosessanta gradi.  Chi fa il mio mestiere sa bene che non capita tutti i giorni di avere un progetto così ampio ed ambizioso da portare avanti, di solito il miglioramento continuo si muove a piccoli passi. Contemporaneamente ho preso in carico anche la Qualità, area che richiede un focus molto importante per sostenere la rapida crescita che l’azienda sta vivendo. Pur non avendo esperienza pregressa in quell’ambito, l’azienda ha voluto comunque darmi questa opportunità professionale.
Certamente non è facile per un ingegnere donna emergere in aziende che operano in ambiti produttivi molto duri, è richiesta una completa dedizione al lavoro, dietro ad ogni risultato ci sono tanto impegno, tanti sacrifici e tanti momenti di sconforto. Negli anni sono cresciuta professionalmente e ho dimostrato a me stessa che ero all’altezza del compito, che con dedizione ed impegno ero in grado di affrontare anche le sfide più difficili. Non ci si deve mai arrendere e non si deve mai smettere di aver voglia di imparare cose nuove, bisogna essere curiosi e avere l’ambizione di migliorare se stessi, sempre rimanendo fedeli ai propri principi e valori.

IN QUESTA CATEGORIA: