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POLITICHE RETRIBUTIVE E SISTEMI DI INCENTIVAZIONE

POLITICHE RETRIBUTIVE E SISTEMI DI INCENTIVAZIONE

Le politiche retributive sono il sistema di ricompense (o sistema premiante) che l’azienda adotta con lo scopo di perseguire più finalità.

Questo sistema premiante, dal punto di vista del lavoratore, viene considerato nel valutare una posizione e commisurare la propria prestazione. Sotto il profilo aziendale, invece, non è solamente un prezzo ma il veicolo maggiormente utilizzato per arrivare a determinati e diversi obiettivi: è infatti lo strumento principale attraverso il quale l’impresa attrae, trattiene e motiva i lavoratori.

È infatti tramite queste azioni che le imprese riescono a contraddistinguersi dalla concorrenza.

 

A COSA SERVONO

Trattenere (Retention)

La funzione di retention serve per trattenere i migliori talenti e le figure chiave in modo tale da permettere all’aziende di mantenere una posizione da leadership sul mercato o, quantomeno, di non perdere competitività rispetto alle concorrenti.

Essa viene messa in pratica tramite: stipendi tendenzialmente sopra la media mercato (diversamente la risorse potrebbe abbastanza facilmente trovare un’altra collocazione lavorativa presso una diversa azienda), benefit (per rendere più saldo il collegamento tra dipendente e posizione occupata) e premi legati ai risultati (retribuzione monetaria variabile), visto che il loro operato può incidere notevolmente sul risultato finale conseguito dall’impresa.

Motivare (Engagement)

Il fattore motivazionale si può definire come l’impegno messo in atto dai dipendenti per non perdere il loro posto di lavoro, cioè quanto ci tengano e quanto questo sia per loro importante.

Aldilà della necessità di avere uno stipendio concorrono altri fattori: ambiente di lavoro favorevole a sviluppare buone relazioni tra colleghi e superiori, vedere ricompensati i propri sforzi tramite dei premi, maturare la certezza di avere un posto di lavoro sicuro.

Attrarre (Appeal)

Il ruolo attrattivo serve all’azienda per riuscire ad essere preferita rispetto ai competitors.

Riuscendo in questo, si avrebbe un vantaggio strategico e un potenziamento competitivo grazie alle competenze della risorsa acquisita.

La funzione di attraction è data sia dalle politiche retributive in tutte le sue componenti sia dal marchio aziendale.

 

IL PACCHETTO RETRIBUTIVO

 

Il pacchetto retributivo comprende sia elementi monetari che altre forme di retribuzione a favore del lavoratore.

Gli strumenti che riguardano le componenti retributive, a loro volta, si possono suddividere in retribuzione monetaria e retribuzione non monetaria.

La parte fondamentalmente più sostanziosa che più pesa nella retribuzione ed a cui il lavoratore dà più importanza, è quella monetaria: questa svolge il ruolo di voce principale di stipendio offerto al lavoratore per un determinato posto di lavoro ed è la cosa più importante sulla quale il dipendente commisura la propria prestazione. Ad essa possono poi venire agganciate altre forme retributive per rendere più attrattiva l’offerta.

La retribuzione monetaria è composta da due parametri:

  • la retribuzione fissa: è costituita dallo stipendio, che viene a sua volta definito dal contratto collettivo nazionale di riferimento, ed è collegata alla posizione ricoperta;
  • la retribuzione variabile: è l’insieme degli elementi monetari che sono generalmente collegati alla produttività.

Normalmente i dipendenti prediligono avere una retribuzione che sia fissa ma che si collochi in una fascia compresa tra la sola retribuzione fissa e la somma tra la retribuzione fissa più quella variabile. Questo perché la parte variabile può dipendere da fattori contingentali, quali l’andamento del mercato e dell’economia in generale, sulle quali il singolo dipendente quasi nulla può fare. Ergo, dal lato del lavoratore si preferisce eliminare quei rischi che non possono essere controllati e che impatterebbero sulla propria retribuzione.

 

Tuttavia, le aziende propongono comunque spesso forme contrattuali composte da una parte fissa ed una variabile; questo perché la posizione lavorativa è legata alla vendita di un prodotto.

 

La soluzione preferita dai dipendenti risulta essere una retribuzione monetaria fissa, con la possibilità di percepire dei premi su base annuale piuttosto che una tantum legati al raggiungimento di risultati particolarmente buoni.

 

Altra forma retributiva è la retribuzione non monetaria, che è complementare a quella monetaria. È possibile identificare questa forma attraverso voci di benefit come: piani pensionistici, previdenza integrativa, assicurazioni di vario genere e natura, auto aziendale, telefono aziendale, buoni pasto e opportunità di carriera.

Questa forma retributiva viene utilizzata dall’azienda per permette ai dipendenti di avere qualcosa in più oltre alla busta paga.

Altre tipologie di benefit come l’auto, il telefono ed i buoni pasto sono soldi in meno che collaboratori aziendali devono tirare fuori dalle loro tasche così che gli possa restare più stipendio da poter gestire.

 

Ulteriori forme di retribuzione non monetaria sono quelle legate alle opportunità di carriera: queste possibilità aiutano a dare stimoli al personale senza avere costi di gestione, risultando perciò un doppio vantaggio: possibilità per i lavoratori che dimostrino un certo grado di abilità ed impegno, un organico motivato e stimolato a far bene per l’azienda.

Le componenti non retributive sono l’insieme delle caratteristiche collegate al contesto ed al contenuto della posizione lavorativa occupata o che si desidera occupare, possono essere: rapporti con i colleghi/superiori, equilibrio tra lavoro e vita privata (work-life balance), sicurezza (sia della retribuzione che della stabilità del lavoro, oltre che della sicurezza sul luogo di lavoro), apprezzamento, senso di soddisfazione personale, opportunità di apprendimento.

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